CORSI, CONVEGNI E SEMINARI
5 Ottobre 2016 dalle 14:00 alle 18:30
Aula Magna Granero-Porati Università degli Studi dell'Insubria, via Dunant 3, Varese

Mente, Cervello e Comportamento

Il mistero delle basi biologiche del pensiero affascina l’uomo da secoli, tuttavia lo studio scientifico della relazione tra cervello e comportamento ha origini relativamente recenti. Dalle pionieristiche e controverse ricerche di Franz Joseph Gall (padre della frenologia) in Germania e Cesare Lombroso (teorizzatore del criminale atavico) in Italia, molta strada è stata percorsa. Nel corso degli ultimi decenni si è assistito a una vera e propria rinascita di questo settore delle neuroscienze, grazie ad importanti scoperte che si sono tradotte in significativi passi avanti nella comprensione e nella cura delle patologie neuropsichiatriche. Discipline come la neurologia del comportamento e la neuropsichiatria clinica si avvalgono delle moderne tecniche di indagine dell’attività cerebrale (comprese neuro imaging in vivo e neuro stimolazione) per giungere a una migliore comprensione dei disturbi comportamentali in corso di patologie del sistema nervoso centrale. Tra queste figurano patologie neuropsichiatriche par excellence come la sindrome di Tourette, in cui i tic motori e vocali sono frequentemente associati a comportamenti ossessivo-compulsivi e impulsività, responsabili della compromissione della qualità di vita. L’epilessia si accompagna spesso ad alterazioni comportamentali sia in corso di crisi (alterazioni della coscienza) che negli intervalli tra una crisi e l’altra (inter-ictale). Lo studio in tempo reale dell’attività cerebrale durante le crisi epilettiche ha infatti consentito di identificare sia le aree compromesse per la durata del black-out sia i meccanismi responsabili di sintomi psichici quali le allucinazioni organiche e gli stati sognanti,riportati dai pazienti affetti da alcune forme di epilessia del lobo temporale. Sulla scorta di questi dati sono state sviluppate nuove strategie terapeutiche come la stimolazione cerebrale profonda, finalizzate a prevenire la perdita di coscienza in corso di crisi, laddove non sia possibile controllare l’epilessia. La terapia delle patologie neuropsichiatriche non può prescindere da una migliore conoscenza delle basi neurobiologiche dell’attività mentale e del comportamento.


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